Un tocco evergreen per l’arte che adorna il corpo e la casa
Si chiama Ceca Georgieva ed è un’artista dal pollice verde che ama la natura ma soprattutto ama trasformarla e regalarle una nuova vita sotto forma di gioielli, quadri e complementi d’arredo.
Le opere da lei realizzate sono le più varie, a cominciare dalle sue particolarissime composizioni floreali che ricordano corpi femminili impegnati in una danza. Le figure sembrano venir fuori da un varipinto quadro di Matisse perchè qualcosa di “selvaggio” ce l’hanno… delle vere e proprie fauves si potrebbe addirittura dire. La natura riprende vita all’interno di queste muse nei cui corpi si intrecciano ramoscelli, foglie e fioriessiccati capaci di conferire un movimento e una dinamicità uniche all’opera tutta.
Questa è un’arte effimera, legata alla deperibilità dei materiali utilizzati (piante, foglie e fiori) ma che forse proprio per questo riesce a colpire… per la sua bellezza e la sua caducità. Metafore di un’arte sfuggente e fugace, le opere di Ceca Georgieva regalano emozioni perché trasudano vita, e riescono a farsi apprezzare nonostante la fragilità che inevitabilmente portano con loro. Chi si vestirebbe mai di foglie? Forse un grande stilista direbbe che sono la stoffa del futuro, ma trovare un riscontro e un apprezzamento nella gente comune non è facile. Così Ceca preferisce concentrarsi sui gioielli, accessori immancabili nel look contemporaneo, e con i quali ci si può permettere di dar voce alla propria cratività senza bisogno di badare a coprire, vestire, misurare.
Nascono allora meravigliose collane dove le foglie si piegano sotto le mani dell’artista fino a formare curve e virgulti quasi innaturali; sbocciano bracciali intrecciati di canapa efunambolici orecchini dai frutti autunnali che sono in grado di vestire e catturare gli sguardi più di lucenti diamanti.
Ma la scelta di utilizzare materiali naturali, evergreen, non è solo una scelta economica, nè tantomeno un semplice messaggio diecosostenibilità. La presenza di elementi “viventi” è una precisa scelta, a mio parere, per dare voce all’arte, o meglio darle vita. In questo modo gli elementi diventano il veicolo di un messaggio : carpe diem; perchè breve è quel sentimento di stupore che ci pervade quando ammiriamo un’opera d’arte, ma altrettanto immediata è la cosapevolezza di dovernefruire il più possibile, perchè così come è arrivato quel sentimento di piacere nell’osservare “il bello” se ne andrà, lasciando spazio alla razionalità per analizzarne gli effetti.
Valentina Ceravolo
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